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Steyr 220

Steyr 220

Da: http://www.zuckerfabrik24.de

Notizie: Nel 1864 Josef Werndl (1831-1889) aveva fondato a Steyr una fabbrica di armi ("Waffenfabrik Josef und Franz Werndl & Comp." e dal 1869 "Österreichische Waffenfabriks Gesellschaft"), che divenne la principale fornitrice dell'esercito austro-ungarico. Dopo la prima guerra mondiale si riconvertì in una fabbrica per automobili, che iniziò a produrre nel 1920. Nel 1924 prese il nome di "Steyr Werke AG". Per la produzione di automobili, iniziata nel 1920 la Österreichische Waffenfabriks Gesellschaft assunse il tecnico Hans Ledwinka, che aveva già lavorato presso la Gräf & Stift e per la "Nesselsdorfer Waggonfabrik", poi Tatra. Ledwinka progettò la Waffenauto, che dal 1920 fu prodotta con il nome di "Steyr II". Montava un motore 6 cilindri di 3325 cc in alluminio, con il basamento a tunnel fuso in blocco con la testa. L'albero motore era scomponibile, montato su cuscinetti a sfere. La sigla "III" distinse un camion, e la " IV" un'automobile di 1814 cc con 6 cilindri e valvole laterali invece che in testa. Dalla "Steyr II" derivarono le auto da corsa "60" (con 60 cv) e "Klausen". Fra il 1923 e il 1924 le Steyr vinsero molto anche con piloti italiani, come Gastone Brilli Peri e Ferdinando Minoia. Nel 1924 la "Steyr V" sostituì la "II", con i pistoni in alluminio, carrozzeria abbassata e freni sulle ruote anteriori. Dalla "V" derivò la sportiva "VI" con cilindrata portata a 4014 cc. L'ultima evoluzione della "II" si chiamò "VII". Ledwinka lavorava per la Steyr saltuariamente, grazie al permesso della Tatra, dove era tornato nel 1919, e la direzione gli chiede un modello nuovo: fu prodotta la "XII", dotata di un motore a 6 cilindri di 1568 cc, con testa smontabile, e di sospensioni posteriori indipendenti. Fu l'ultima Steyr di Ledwinka, chiamato in seguito a tempo pieno dalla Tatra. Per breve tempo Karl Jescke assunse la direzione tecnica e preparò la "XX" derivata dalla "XII". Nel 1929 arrivò Ferdinand Porsche. La sua prima Steyr si chiamò "XXX" e come novità presentò la riduzione del rapporto corsa/alesaggio, che permise di elevare il regime di rotazione. Le altre furono semplificazioni costruttive: l'albero motore non scomponibile e la distribuzione con aste e bilancieri invece dell'albero a camme in testa. Il telaio a X della "XXX" adottò l'importante innovazione dei freni idraulici. Porsche progettò poi la "Austria" di 5300 cc, un modello di gran lusso con otto cilindri e doppia accensione. L'alto costo causò dissapori con la direzione aziendale, che spinsero Porsche ad andarsene nel 1930. La direzione tornò a Karl Jescke, che dai due filoni di motori creati da Ledwinka e Porshe sviluppò i nuovi modelli distinti dai numeri arabi. Le "120", "125" e "220" continuarono la tradizione della "XII" adottando nuove carrozzerie. Dalla "XXX" derivò la "430", con carrozzeria all'ultima moda, un albero a camme in testa e il cambio con la terza e la quarta sincronizzate. Nel 1934 si fuse con la "Austro-Daimler-Puchwerke", prendendo il nome di Steyr-Daimler-Puch.


Stato: Austria

Anno: 2006